Mi accolgono
con un sorriso, chiedono scusa
sono a letto e
non posson far gli onori di casa…
E mi dicono…”ma
che beddu stu parrino,
il buon giorno
si vede dal mattino”..
Io rido
imbarazzato e penso…
è ovvio da
pochi mesi sono qui …
altri mesi
passeranno, tanti anni…
chissà se
penseranno ancor così.
Mi accolgono
con un sorriso, la faccia stanca, solcata dalle rughe…
le mani fredde,
la chieppa nelle spalle…
ma il cuore è
grande attraversato dalle pieghe…
di una vita
trascorsa in questa valle…
ora di lacrime
ma un dì era di gioia…
prima che
dentro loro arrivasse questa noia…
noia di vivere,
di essere di peso…
a figli e
figlie, nuore e nipoti ingrati
serviti come
padroni…ma che si son dimenticati
di questi
vecchi e anziani forti e saggi.
Mi accolgono
con un sorriso e un “sasassetta…”
mi danno del
vossia…son l’ arciprete…
tanto rispetto…
si tolgon la berretta
io non lo
merito, sono solo il servo loro
sono
importanti, della parrocchia sono il tesoro…
la loro mente è
storia vera,
le loro mani
hanno lavorato le campagne e il mattone
sono custodi di
una grande tradizione
che di Ciminna
fa un paese eccezionale…
Mi accolgono
con un sorriso, hanno paura
fissano
l’Immacolata u Padre grazie, l’Addolorata…
quadri che
tappezzano le mura…
di quella
stanza dove stanno notte e giorno…
Sapete nelle
case ormai stan sempre e solo iusu…
da molti anni
più non vanno susu susu…
Mi accolgono
con un sorriso, stanno a pregare
seduti davanti
alle finestre o alla porte,
la luce spenta,
dietro al vetro stanno a guardare
scorrere quella
vita, quando sfidavano la sorte…
ora sono lì…ad
aspettare…
che qualcuno
porti loro da mangiare…
e si domandano
“che ci sto a fare…picchì u signuri un mi pigghia”…
poi mi
guardano “parrì è peccato…m’ava scusare, ciaiu u cuore stretto cu
la tenagghia
un vuogghio
esser di peso a la me figghia”
Mi accolgono
con un sorriso, non dico nulla…
parlano
loro…sto solo ad ascoltare…
la loro vita,
la loro fede con gratitudine,
e coi loro
insegnamenti mi passa ogni inquietudine…
con loro il
soffrire acquista un altro valore
guardo la croce
e guardo i loro mali
mi sento pieno…
più che nei
ritiri spirituali…
Mi accolgono
con un sorriso…pieni di affanni…
sai che c’è di
assurdo…che quando me ne vado…
non sono io ma
sono loro a ringraziarmi. |