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.:: PNL e Cambiamento ::.

— Voglia e Paura di Cambiare —

— di Antonio Quaglietta, © 2004 —

 

 

   La voglia di cambiamento è una delle sensazioni che ci accompagna molto spesso. Esasperando un po’, si potrebbe addirittura dire che è una costante della nostra vita.

  

Pensiamoci, perché la mattina ci alziamo ed iniziamo a “correre”?

 

   Una risposta molto probabile è che c’è qualcosa di nuovo, di diverso che desideriamo, che inseguiamo, qualcosa a cui, più o meno consapevolmente, tendiamo. C’è qualcosa che vogliamo cambiare. Questo qualcosa può essere un ambiente in cui agiamo (vorrei una famiglia più serena!), uno stato d’animo (vorrei sentirmi più tranquillo!), un comportamento (vorrei parlare di più quando conosco nuove persone!) una capacità da apprendere o da affinare (vorrei imparare o migliorare il mio inglese!), un valore (vorrei essere più libero!), o addirittura unidentità (vorrei essere una persona diversa, vorrei essere più…vorrei essere meno…!).

 

   Pensandoci su qualche secondo, quante cose vorremmo cambiare?

 

   Il cambiamento è un processo a più livelli e la nostra vita è costellata, pervasa di desideri, di vorrei…! Spesso però, la frase completa che definisce la nostra voglia di cambiamento è “Vorrei tanto……MA…….” Perché?

   Si sente parlare spesso di paura del cambiamento e credo che anche questa sensazione ci sia molto familiare. Cos’è la paura del cambiamento? Perché c’è? Come la esprimiamo?

Non è semplice rispondere a queste domande ma proviamo a vederci un po’ più chiaro.

   La paura è una delle nostre emozioni fondamentali. La sensazione che sperimentiamo è il risultato di un meccanismo efficientissimo ed indispensabile per la nostra vita. La paura, come emozione, come sensazione fisica è, appunto, la spia luminosa, il segnale d’allarme di un perfetto meccanismo di controllo  che ci fa riconoscere un pericolo, prima che noi possiamo consapevolmente rendercene conto e ci fa reagire ad esso.

   Prova solo ad immaginare vividamente di sporgerti da un balcone posto ad un’altezza elevata dal suolo. Cosa succede? Il sangue si gela nelle vene? Il battito cardiaco aumenta? Senti l’adrenalina attraversare velocemente il tuo corpo? Provi brividi? La sudorazione aumenta? Tranquillo, stai solo provando quanto è efficace lo spettacolare meccanismo d’allarme chiamato “paura”.

   Cosa accadrebbe su quel balcone se per un po’ il nostro controllore andasse in vacanza? Dove finiremmo se sporgendoci, con il busto sempre più nel vuoto, ci sentissimo tranquilli?

La paura è una nostra parte fondamentale, la nostra più fedele alleata. Ricordiamocene quando cerchiamo di sfrattarla, quando la trattiamo come un’estranea ospite indesiderata o addirittura come una nemica.

   Colleghiamo i due concetti, paura e cambiamento, chiediamoci “Perché,  quando pensiamo al cambiamento, il nostro sistema di sicurezza si attiva?”

   La risposta possiamo darcela da soli:

Ci sentiamo più a nostro agio in casa nostra o in una via buia e deserta di una città nuova?

Tutto ciò che non conosciamo, che è poco familiare, attiva il nostro meccanismo che ci deve tenere in allerta per reagire ad eventuali pericoli!      

   Beh, è lampante che attuare un processo di cambiamento significa andare in direzione del nuovo, di qualcosa a noi sconosciuto. Tutto ciò che abbiamo, facciamo, pensiamo e siamo è casa nostra! Ciò che desideriamo rappresenta un luogo nuovo e sconosciuto, una strada inconsueta da percorrere, una città a noi per niente familiare!

   Possiamo dunque dire che il cambiamento ci fa tanta più paura, quanto minori sono le informazioni che abbiamo su di esso. Facciamo un altro semplice esempio che può chiarire ancora meglio questa connessione: se dobbiamo fare un viaggio e non sappiamo dove precisamente finiremo, cosa troveremo, come viaggeremo, cosa portare con noi e quali benefici ci darà questo viaggio, come ci sentiamo? Cosa proviamo?

   Se facciamo lo stesso viaggio, scegliendo un posto che ci piace, vedendo un depliant del posto con foto e spiegazioni, prenotando i mezzi appropriati e sapendo cosa mettere in valigia, quanto diversa sarà la sensazione? Quanto pensiamo che ci divertiremo?

   Il cambiamento è così, può essere molto divertente e veloce ma stando attenti a rispettare delle piccole indicazioni che lo rendono tale.

   Spesso diciamo di voler cambiare ma per questo viaggio

C’è una destinazione precisa sul biglietto?

Abbiamo un’idea chiara di cosa troveremo?

Quanto tempo ci fermeremo?

Conosciamo i vantaggi che otterremo?

Come affronteremo i piccoli contrattempi che potremo incontrare?

Cosa dobbiamo portare con noi?

   C’è un ulteriore punto fondamentale: prima ancora di andare a fare il biglietto per il nostro viaggio, accertiamoci di avere in tasca i soldi necessari, che, nel nostro caso, rappresentano l’energia, la motivazione, la spinta a cambiare. Come facciamo a rifornire il nostro portafoglio? Dov’è il nostro bancomat?

   Riflettiamo: ognuno di noi vive immerso nelle proprie idee, convinzioni, credenze su se stesso, sugli altri, sulla vita e sul mondo, come un pesce vive nell’acqua. Ogni azione dalla più semplice alla più complessa è guidata da questi filtri, da queste lenti attraverso le quali guardiamo noi stessi e l’esterno. Come mi comporto entrando in una stanza piena di persone che credo mi siano ostili? Quale atteggiamento adotto, invece, entrando nella stessa stanza se credo che quelle persone mi reputano molto simpatico?  La situazione è identica ma non la stessa. In base a ciò che credo assumerò un atteggiamento che influenzerà quello degli altri partecipanti e quindi la serata che vivrò.

   È proprio in ciò che presupponiamo, che pensiamo...che crediamo, in questo nostro ambiente mentale che innanzitutto il cambiamento avviene.  Ricordiamoci che sono le lenti a colorare ciò che vediamo! Se indossiamo le lenti scure ogni luogo ci apparirà poco illuminato.   

   Tutto ci sembrerà buio pesto...come ci muoviamo nel buio?

   Le convinzioni sono tante ed influiscono tutte sul cambiamento ma, per ora, limitiamo la nostra considerazione ad alcune che, più di altre, determinano il colore delle lenti...le sfumature le regoleremo man mano che procediamo nel nuovo ambiente.

   È utile, dunque, prima di partire, immaginare cosa vogliamo cambiare e chiederci almeno cinque cose:

  1. Credo che il cambiamento che voglio ottenere sia possibile nel mondo?

(Nessuno parte per un viaggio a piedi sulla luna...non ha il minimo stimolo per farlo!)

  1. Credo che sia possibile per me attuare questo cambiamento?

(Molto spesso crediamo che è possibile per altri...ma che noi non ce la faremo! Ahi! Ahi! ).

  1.  Questo cambiamento è veramente  importante, per me?

(Spesso diciamo di voler cambiare qualcosa che in fondo.........).

  1. Ciò che voglio cambiare riguarda me?

(La voglia di cambiare gli altri è sempre molto forte ma...)

  1. Il cambiamento dipende da me?

(Un cambiamento spesso desiderato è vincere la lotteria...te lo auguro ma...)

   Se le risposte sono positive abbiamo schiarito le nostre lenti. Non resta, dunque, che esplorare la nostra destinazione per orientarci un po’ e permettere alle spie luminose di spegnersi e ai campanelli d’allarme di smettere di suonare.


Bene, più che la teoria conta la pratica!
 

Prendi carta e penna

concediti un po’ di tempo

pensa a qualcosa che vuoi cambiare

rispondi alle seguenti domande:
 

  1. Cosa, precisamente, voglio cambiare? 
  2. Quali risultati voglio ottenere?
  3. Cosa c’è di veramente importante per me nell’ottenere questi   risultati?
  4. Quali effetti produrrà nella mia vita questo cambiamento?
  5. Quanto tempo mi serve per ottenere questi risultati?
  6. Immaginandomi a risultati raggiunti, come mi sento? Quali sensazioni provo?
  7. Quali imprevisti potrei incontrare?
  8. Come affronterò questi imprevisti?     


  
Assicurati che le risposte siano specifiche,  concrete e chiaramente immaginabili. Se non riusciamo ad immaginare qualcosa, come potremmo ottenerla?