Quando
al posto dei puntini è pronunciato il nostro nome è il momento delle
ansie più incontrollate e delle preoccupazioni più inspiegabili!
Parlare in pubblico è una esperienza che lascia sempre traccia,
anche se le persone che partecipano ci sono familiari la paura di
sbagliare, la preoccupazione di dire cose non volute o di non essere
capiti, la preoccupazione di subire un feedback negativo è sempre molto
forte e cresce con l’importanza che si attribuisce alla riunione.
Anche se l’argomento che dobbiamo trattare è molto interessante c’è
sempre un motivo di preoccupazione che ci spinge ad essere seriamente
preoccupati.
Quando poi ci si accinge a parlare, il batticuore diventa
fortissimo... tutto quello che si deve dire è già dimenticato e si
buttano giù una parola dietro l’altra senza alcuna consapevolezza, ….la
frittata è fatta
Un’altra occasione
mancata!?
Alcune persone
riescono a comunicare con grande naturalezza. Ma la maggior parte delle
persone che si occupano di comunicazione, non hanno questo dono
naturale.
Bisogna apparire convincenti, tranquilli, confidenziali, anche se si
è preoccupati dell’esito dell’incontro ed allora occorre saper recitare,
avere un autocontrollo che ci consente di mostrare sentimenti diversi
da quelli che proviamo dentro, in sintesi bisogna essere bravi attori!
Ma prima di tutto occorre avere le idee chiare su cosa dire e come
dirlo, inquadrare una forma corretta che ci consenta di evitare reazioni
emotive, a volte prevedibili altre volte no, che impedirebbero una
prosecuzione serena del discorso che si intende fare.
Non sempre ciò che è programmato può essere condotto secondo il
progetto iniziale, le interruzioni, infatti, a volte possono essere
ignorate ma a volte evidenziano preoccupazioni degli interlocutori che,
se non chiarite, potrebbero deviare l’attenzione di chi ci ascolta sui
dubbi irrisolti.
Anche la comunicazione non verbale ha molto peso in tali situazioni,
è necessario decidere il tono, l’atteggiamento, l’enfasi i gesti e tutto
ciò che potrà essere utile al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Molto spesso è il corpo a tradirci, ad inviare messaggi nostro
malgrado e non sempre sono messaggi positivi. L'ansia è uno stato
d'animo che si percepisce immediatamente e spesso risulta difficile da
gestire.
Preparare anticipatamente un discorso e studiarlo in modo
approfondito può evitarci di cadere in situazioni imbarazzanti e in più
la padronanza dell'argomento trattato ci renderà più sicuri e più
precisi nelle risposte, pur evitando di irrigidirsi su posizioni
precostituite.
Anche la scelta del luogo deve essere adatta al tema da sviluppare
ed all’auditorio che si deve riunire, l’aiuto di immagini, testi o
disegni, inoltre, aiutano a focalizzare meglio l'argomento ed aiutano
chi vi ascolta, nel difficile compito di memorizzare quanto gli sarà
comunicato.
Dopo questa fase preparatoria, è importante sapere gestire la
conduzione del discorso, con pause, toni di voce utili a sottolineare
alcuni punti del discorso, a vantaggio del soggetto quanto della platea
che ascolta.
Fondamentale è evitare di cadere in contraddizione; una situazione
contraddittoria farebbe crollare la fiducia e di conseguenza non si
potrebbe più arrivare agli obiettivi che ci si era dati.
Un fattore importante, inoltre, è il livello che si occupa nella
scala gerarchica, una posizione alta nella scala gerarchica stimola
l'auditorio a prestare maggiore attenzione. |