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Marco Pellacani |
L'ultimo libro di Marco
LETTERA
AD UN AMICO HANDICAPPATO
di Marco Pellacani
La recensione del Salice Narrante
http://www.ilsalicenarrante.it/
In una forma letteraria particolare e con un linguaggio semplice ma commovente, l’autore ha saputo esprimere sentimenti elevati ed autentici, affrontando un tema delicato e profondo nello stesso tempo. Questa lettera, indirizzata ad una persona diversamente abile, vuole infatti essere un inno alla speranza, all’amore per la vita. E' un incoraggiamento ad accettare la propria realtà con serenità, gioia e naturalezza; a ritrovare una forza interiore "d’avorio", capace di battersi, con tutte le forze, per l’uguaglianza sociale, in una condizione particolare, differente: una condizione che rende, proprio per la sua singolarità, più preziosi ed unici. |
Biografia
Marco Pellacani
nasce a Modena il 10 marzo 1969, disabile dalla nascita. Scrive
poesie dall'anno 1992. Diffonde le sue poesie in rete ed è
disponibile a conoscere i suoi ammiratori. Marco vive a Modena, è
sposato ed ha una bella bambina di nome Maribel.
Marco scrive di se: Marco, un uomo semplice.
Oso
definirmi così. spesso mi trovo fra le tasche, qualche foglietto
con scritto su qualche pensiero distratto. Cerco nella poesia di
esprimere tutto me stesso. Sono amante del silenzio, esso
sprigiona mille parole, quelle sussurrate e che mai si dicono.
Infatti sono stato definito "poeta del silenzio", e non mi
vergogno di questo, è una condizione essenziale che mi porta a
riflettere per poi uscire con i miei versi alla luce splendente
del sole di primavera.
Marco, un diversamente abile, credo che il mio handicap sia
diventato un vero hobby ed in esso trovo la forza di ribaltare
la situazione da negativa in positiva. La scrittura,
non solo in poesia, mi aiuta in questo urlo creativo e
liberatorio che si sprigiona e vuole dare aiuto, questo dal 1992
quando scrissi "Uomini senza Volto" è l'opera che ho dedicato
alle categorie fragili e deboli. Marco Pellacani |
Marco Pellacani, un poeta migliore a cura di Elisabetta Bilei
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Marco Pellacani, in arte poetavagabondo, è davvero interessante. E’ un uomo differentemente abile, ma il differente non è forzatamente negativo. Anzi. Dalle sue poesie emerge un uomo diverso da molti altri, un poeta speciale, un uomo e un poeta migliore di molti che si considerano “normali” e che non sanno far altro che scopiazzare all’italiana maniera tutto ciò che trovano, arrogandosi il diritto di considerarlo “di propria esclusiva produzione”. Marco non è così. Marco fa leggere ciò che è suo, ciò che è del suo cuore, della sua mente, delle sue mani. E non vive il rapporto con altri poeti come un’eterna concorrenza, ma anzi, come una conoscenza reciproca da affrontare con speranza e spirito critico. E’ stato da poco reso edito il secondo libro del Pellacani "Fra le righe", di cui ho deciso di darvi un assaggio allegando una soffice poesia, tratta dalla suddetta silloge. Marco sa insegnare molto a quegli umili artisti che si pongono con buona volontà nei confronti di altre anime. Dal suo essere artista emerge una personalità profonda e delicata, capace di colorare di poesia un muro bianco. Marco Pellacani non è un artista che vuole ottenere il successo sacrificando tutto se stesso. Marco scrive per piacere, dando piacere a chi lo legge. Per il poetavagabondo la scrittura è semplicemente un modo suo di esprimere la sua anima, la sua anima poetica. L’artista ha prodotto delle bellissime cartoline artistiche con le sue poesie, ottime come biglietti augurali oppure, confezionate in modo adeguato, possono essere un originale e caratteristico regalo adatto per qualsiasi occasione speciale. Per richiedere informazioni, acquistare libri e cartoline potete contattare l’artista scrivendo a: SUL PETALO DI UN FIORE SI POSO’ LA FARFALLA (Tratta da "FRA LE RIGHE")La guardai con meraviglia di un bimbo che delicatezza in quel battito di ali vive… di colori dense e diverse, stupende. Da subito pensai ai tuoi occhi, alle tue mani così delicate, apprezzate da quando si posarono sul mio cuore, nudo e vagabondo. Ti ho scoperto con altrettanta meraviglia, proprio in quel battito d’ali che non ha tardato tra i miei lunghi silenzi a ricordarmi di te.
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