Fra le Righe |
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Marco Pellacani | |
Un nuovo attacco di follia… spero che questa… mia fantasia non sia |
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Camminavo la Linea sterrata di una pianura di fumo. Una Strada all’infinito, avvolta nel vapore, curva verso l’orizzonte. Un Percorso senza cielo, ardimento, memoria. Da una parte e dall’altra, l’immobile distesa del mare. Un Viatico liso e sospeso di terra come un passaggio sull’acqua. Camminavo sul magro Crinale assorbito dal ritorno del corpo. Le vertigini se ne erano andate, avevo smesso di pensare. Ero solo, in quel vuoto, ed ero dentro di me, come un soffio leggero. Ed attorno bambini. Come un’unica vana presenza. Una densa colata svuotata, corrosa, fuori di sé. Ogni bambino era solo, in quel mondo, ignaro l’uno dell’altro. Un silenzio marino tagliava la Strada che portava all’aldilà. E Io li guardavo. Ero solo, in quell’ istante, e stavo dentro di me. Tutto era cambiato. L’odore, la terra, il caldo, la luce. Solo io, in quella salvifica visione, sembravo avvertire la vita. Riconoscere che lungo la Strada c’era ancora la vita. Queste le prime, distese e riposanti parole che la Poesia di Marco mi ha ispirato. Parole di Luce e Ripartenza. Parole che invitano al Viaggio. Emiliano Cribari
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1. Emozioni a tocchi L’anima mia è in festa. Mai come oggi è lieto il suono delle campane della vecchia Chiesa, mi fa sentire vivo. Capisco che ci sono, ch’esisto…! Quel suono oramai è troppo lontano, ma io, sono sempre qui fermo e… tutto ora scorre davanti a me, anche il mio ieri, ormai vissuto. Ogni cosa è partecipe di quella serenità che da troppo tempo avevo dentro e sol ora conosco, come il bambino al primo sorriso di mamma!
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2. Bambino Biondo I miei pensieri sono biondi come i capelli di un bambino che conosco, amo. Sono di Luce Limpida e splendente, quella che solo le mie emozioni conosce. Forse, sono attimi di gioia, densa preghiera, riassunti in quel fanciullo che vedo… muoversi, con energia pulita, viva! Credo in quel bambino, lui in me da sempre esiste, mia stupenda parte. Un fanciullo festoso anch’io divento. Sempre spero per Lui ogni vero bene.
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3. Felicità La felicità é in quell’aquilone … da sempre vola libero sfiorando il cielo. Da sinceri occhi semplici di bambino, si lascia guardare La felicità è… pensare a quell’aquilone. Vicino al sole, … sol ieri volava… nonostante le nuvole di oggi.
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4. Giorno di pace Un gabbiano vola nel cielo azzurro. |
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Splende infatti un nuovo sole sulla torre della città. Un uomo guarda il mare… e sorride. Certo, è un giorno diverso da ieri, infatti oggi la guerra è finita. Dalla torre escono colombe bianche di pace, sol ora sento uomini cantare! A questo momento non credo. Pace, pace, pace! Volano assieme colombe e gabbiani! Questo è l’unico messaggio.
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5. Magia di primavera Giocano, i bambini felici nel campo, guardano fiduciosi il sole. Con le mani si uniscono in un cerchio, stretti danzano da questa unità chi mai più li si scioglierà? Fermarsi pare, un tempo che per loro durerà per sempre. Una magica danza! Guardano i raggi del sole, tra i rami degli alberi nascosto, si rincorrono fra l’erba dei campi. Grida di gioia riecheggiano nell’aria briosa, fresca e generosa vanno proprio là, dove riaffiora la gioia. Oggi è primavera! In quel profumo di fiore la libertà tutti assaporano appena sbocciata. Domani si vedrà…
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6. Cammino verso Lui Vivo la vita, armato d’amore, speranza e gioia Ma quanto è lunga, erta e sassosa la mia strada! Lui, al riposo della sera, mi chiama, mi cerca… là dove le forze sembrano assopite. Conosco silenzi pieni di parole, intravedo una fioca luce, la Via Maestra. Presto m’addormento, per risvegliarmi.
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7. Essenza Siamo quell'essenza che l'infinito assapora guardando l'azzurro cielo del presto mattino. Siamo la gioia in un fiore, che i petali riapre dopo il lungo inverno. Siamo tutto e solo quello che... siamo, al di là della nostra ombra, quando il giorno ancor presto per noi finisce.
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8. Una dolce melodia La tua voce che sol prima pensavo è già la melodia quella che nelle notti irrompe, sol dapprima erano troppo quieti. Ma ora tu mio pargolo chiami, dici che ci sei. Come un ballerino devo danzare velocemente, per ridonarti il sonno, devo muovermi, cantare nel bel mezzo della notte fin a che, tu unico mio padrone concedermi un altro breve sonno vorrai. Io padre pazzo d’amore per te, sono consolato presto dalla tua dolce melodia. Ogni notte è un altro nuovo giorno da passare assieme a te. Nella notte la mamma ti dona il latte suo, da quelle mammelle che… solo il Mistero osa riempire sempre e… di nuovo per saziarti. È la tua mamma, quella che tu dolcemente guardi con occhio languido, si ridona a te e tu pargolo… a Lei. È un miracolo d’amore, capisco che ci sei e fuori è già l’alba di un nuovo mattino.
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9. Apprezzare sempre Apprezzare le grida dei bimbi gioiosi come il coro di una grande festa. Che gioia! Che gioia! Apprezzare il pianto di un vecchio, una nobil cosa. Questo è lo scopo del mio canto. Signore, che io possa riconoscerti, per apprezzare, sempre apprezzare! Che gioia, che gioia, se posso così amare! Che nobile cosa vederti, o Signore mio!
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10. Come un naufrago La speranza mi lega sempre più come un naufrago al mio tronco in balia delle onde del mare. Resto fermo e capisco che… inerme dovrò arrendermi! Ho perso la mia barca. Il sole fa capolino nei miei stanchi occhi bruciati dal sale. Aspetto il tonno, che alla salvezza Pinocchio portò, scalcio il mio crudele destino: essere ingoiato dalla balena. Chissà che passi una barca… e mi veda presto, oggi che sono deluso, stanco, assopito quasi dalle acque del mio mare in burrasca! Continuo a sperare… forse il mare si seccherà, i miei piedi troveranno nuove sicurezze! Non mi staccherò mai dal Tronco, proprio come quel naufrago che… nella salvezza spera nonostante tutto.
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11. Parole… di un sorriso Quel giorno non hai parlato, eri silenzioso, mi hai stretto la mano. Hai ascoltato la mia angoscia, non credevo che tu avessi capito. Io… aspettavo una risposta, quella dalle mille parole ma tu… quasi a dispetto hai taciuto ancora. Alla fine hai SORRISO, e… mi hai detto ciao!
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12. La Ghirlandina Oh bella torre che in alto te ne stai. Il cielo par con la punta tu voglia toccar! Quanto sei bella, grande, antica torre, alta e fiera sei. Alla sera sembri proteggere con la tua ombra il popolo tuo modenese, … quasi l'abbracci, del Duomo al riparo! Ghirlandina alla luna piccola appari ma sei tanto grande al mio cuor... segno della mia gente. Ghirlandina sei madre, sempre i modenesi aspetti... ascolti i tuoi figli, i loro sogni, la loro storia e… li porti fino al cielo.
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13. A te mare Mare, della casa sei il marinaio. Tu i pescatori conosci, le sue ansie, fatiche, gioie, i suoi desideri. Mare, il pesce concedi, per vivere anche domani. Mare, tutto porti alla spiaggia, poi presto ritorni nelle tue immensità. Mare, le ceneri di uomini riposano in te, con i tuoi pesci, la vita accogli. Lasci che l’uomo ti accarezzi, su di te spieghi le vele, e verso spazi inesplorati navighi. Mare all’orizzonte ti confondi con il cielo… … forse, sei un' unica cosa.
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14. Cielo Rimani cielo sopra la città … gli uomini alzino lo sguardo a te, l’infinito vedano… oltre le nubi. Mostra il tuo Sole, oh Cielo! Al mattino fa assaporare l’alba di un tempo tutto da vivere! Alla sera insieme ai tuoi cittadini fa gustare il tramonto di una giornata d’amore appena passata. Oh Cielo!
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15. Anonima italiana Amica, complice discreta. Sarai la mia bambola dei giochi nella deserta stanza, di te assetata! Amo solo la tua presenza, lo sai, il tuo profumo. Siamo forti insieme, come da un amore speciale legati, uniti… oltre ogni cosa. Per questo siamo amici, appesi ad un filo della nostra fragile umanità che in te più che mai la bellezza riunisce e forma, gentile e generosa. Chi potrà guardandoti non sognare? … non desiderare di averti accanto anche solo per un attimo? Per questo siamo amici, uniti dai desideri senza mai conoscerci e possederci. Amica mia.
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16. Impulso Fammi ballare ora, al ritmo della tua musica. Che bella! presto vengo travolto, ed ora è tutto diverso. I suoni non conosco ma capisco che, solo tu sei capace di farmi danzare… Guardo i tuoi occhi, il mio cuore da subito sente il ritmo… di quello che… mai l’udito udire potrà, questo mi basti: sapere che ci sei!
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17. Fra mille righe Lascio i dolori della vita. Ho raccolto oggi mille gioie poi… trascritte sul bianco foglio. Il vento non potrà più spazzare via le foglie dal mio giardino: sparse restano, tutte lì, sono loro, le riconosco… le mie righe, poesie, di pensieri dense. Si lasciano guardare, da amori e vecchie nostalgie legate, ormai troppo antiche. Sono coltelli taglienti del mio faticoso vivere, ma i bellissimi ricordi spensierati di ieri restano. Tu, mia donna, fiera ancor m’accompagni in questo errare, ed il mio presente tessi e… meno amaro rendi. Le dolci tue carezze m’accompagnano da sempre avido e mai sazio.
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18. Homus Uomo per te è… troppo tardi, per sorridere. Se vorrai però… potrai scoprire un cuore che batte, lui va più lento della tua corsa. Uomo, potrai vedere i colori dell’arcobaleno, mentre corri sul tuo treno? Torna uomo, nel tuo vagone non c’è più anima viva, ormai! Uomo, io preferisco salire con te sul quel treno, ma… non chiudere le tende sul sole che batte, forse proprio su noi. Uomo, sei su un treno pieno di fumo, io preferisco aprire il finestrino e… sentire il profumo dei fiori.
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19. Il se del brav’uomo Se possiedi la forza di mille giganti ma la userai solo per amare, allora sarai un brav’uomo. Se hai un fazzoletto in tasca e potrai asciugare almeno una lacrima del tuo prossimo anche solo una volta nella tua vita… sarai un brav’uomo. Se sopporterai con pazienza e mitezza le ingiurie di chi ti vorrebbe togliere dalla circolazione, non solo te, ma anche le tue idee, proprio da chi credevi amico… invece ti ha tradito e trafitto, con la forza più bruta e… sorridere saprai, tu, allora, sarai grande e forte più di mille guerrieri!
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Troverai qualcuno, forse uno sconosciuto che asciugherà le tue lacrime, certo… perché piangere è sempre lecito, ma resterai ugualmente un brav’uomo!
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20. Sul petalo di un fiore si posò la farfalla… la guardai con meraviglia di bimbo che delicatezza in quel battito di ali vive… di colori dense e diverse, stupende. Da subito pensai ai tuoi occhi, alle tue mani così delicate, apprezzate da quando si posarono sul mio cuore, nudo e vagabondo. Ti ho scoperto con altrettanta meraviglia, proprio in quel battito di ali che non ha tardato tra i miei lunghi silenzi a ricordarmi di te.
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21. Burattino Legnoso come Pinocchio, fatto con mani di falegname sol l’alba di un nuovo giorno riconobbe nel volto di un bimbo! Tra bugie e destino, mi allontanai con le gambe spezzate dalla mano amorosa del Padre creatore. Incontrai il fuoco bruciante, avvilente, attentatore. Legnoso come Pinocchio fui rigettato nel mare delle incertezze dalla bocca della pietosa balena. Ora corro sulla spiaggia della vita, anche troppo sincera.
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22. Amo Amo per esistere, in un cuore vagabondo. Amo, con tutto me stesso, credimi. Amo per essere amato, altrimenti potrei morire, presto! Amo tutti, anche se spesso doloroso mi spoglio, come un albero in autunno. Amo, sempre più e rido felice, pazzo! |
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23. Siamo figli Siamo figli dalle abbondanti parole, delle facili illusioni, dagli amici virtuali, vicini e lontani come i pensieri. Siamo senza meta. Dal nulla veniamo e… dal nulla raccogliamo, vicini ad una Provvidenza gentile e generosa. Siamo figli, presi a schiaffi dal tempo che incredulo trascorre fra i nostri passi, appesi ad un filo ormai vecchio e fragile, fra i nostri pensieri, gioie e dolori, dai desideri incastrati. Siamo noi che lottiamo, contro ogni corrente sino a sperare in un domani che deve ancora venire.
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24. A mia figlia Oh figlia mia, ti guardo e capisco che sei bella! Ti ho creato, ma non solo con le mie forze di misero uomo. Per fortuna l’infinito ti plasmò, sei troppo bella per me, mia piccola donna, grande amore, immenso bene. Oh figlia, sei una benedizione, sei la storia che continua, la vita che cresce. Maribel, il tuo nome, alquanto diverso e dolce, come di un fiore… il profumo più soave.
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25. Attimo Un’onda tutto spazza via, anche il tuo ricordo. Ora tu ridi di me, ma nulla m’importa. Bevo la mia fresca birra e, guardo le stelle in cielo, Lasciami sognare, i sogni sono là proprio lontani come te.
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26. Io Sono pazzo e… ad occhi aperti sogno, credo, amo, spero! Sono pazzo e rido, sulla mia diversità creata. Sono più pazzo dell’uomo che addita, giudica me stesso, e non si guarda allo specchio.
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27. Vorrei essere Vorrei essere quell’albero che ristora gli stanchi passanti! Vorrei essere quei rami verdi e folti, nella giornata più calda d’estate! Vorrei essere la voce degli usignoli che cantano presto, sui rami al mattino! Vorrei essere quell’albero che… muore felice, sapendo di rinascere!
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28. Firenze bella Firenze ridente e lieta sorgi nella conca, orlata da verdi colline fra i mille colori della Primavera ed Autunno l’uomo rendi felice, a te accorre. La tua bellezza risalta ancor più nella natura, oh Firenze bella! Firenze, l’Arno ti accarezza, ti attraversa calmo quasi geloso pare, perché con se porta la tua storia, di molte famiglie, quelle che solo in lui i panni osarono lavare. Arno fiume che tanti segreti conosce il suo popolo saluta, in ogni tempo, era sotto al Ponte Vecchio. Ponte antico, romana è la tua origine… lunghe son le passeggiate per arrivare a te, fra i tuoi portici adornati dalle orafe botteghe oh Bellissimo! Firenze dell’arte sei la Madre. Ti raffiguro come una donna sapiente e generosa, Tu di Dante la Patria fosti, ti abbeverasti dalla Sua antica saggezza della Divina Commedia conoscesti i pensieri. Firenze, è uno scrigno per le sue Porcellane ricami, del legno ed i suoi artisti… dai loro pensieri tutto creano, dalla paglia, dal cuoio… Il Campanile di Giotto alto e fiero accarezza il cielo e quasi lo tocca
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In grande maestà che al sol sguardo porta L’uomo ai sacri pensieri. Col David quasi gareggia, fra sacro e profano, nel corpo fiero di un forte fanciullo. Firenze sogna nei bicchieri dal Chianti affogato, quello buono dei verdi colli fiorentini. Firenze bella, Firenze sogna!
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Lettera ad un amico handicappato Caro amico, per te è la solita domanda che forse ogni amico in confidenza osa chiederti: come stai? Tu sarai ormai annoiato, vorresti dire a tutti che il tuo stato di salute è sempre lo stesso, non cambia. Capisco come ti sarà difficile rispondermi, mi sembra di sentire già le tue parole: “Nulla cambia… sono sempre legato alla mia carrozzina, immobile come sempre!” Sai, perché te lo chiedo? Ti voglio tanto bene…
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Credo nella tua persona. Ti posso paragonare a quel seme che piantato cresce fiducioso sapendo che un giorno porterà un buon frutto, prima però deve marcire, sfondare il terreno e… venire fuori nella sua beltà. Quel seme ora è una pianta che ristora i passanti nel mio giardino nelle calde giornate estive, io lo sono già, ma ancora giovane tu non conosci quante sofferenze ho passato! È da molto che non ci vediamo, per questo ti penso… cresciuto. I tuoi rami senz’altro avrebbero, caro amico, la forza di abbracciare tutto il mondo, ma pur possedendone il desiderio non riesci… Ti scontri con la tua diversità, quella che forse tu hai costruito… non abbattendola, ma aumentandola nei tuoi troppi problemi motori. Questa è la tua amarezza, ma pensa che è stata anche la mia! Te lo confesso! Caro non considerarmi estraneo a te, sappi che anch’io ho conosciuto il vento che muoveva le mie foglie, Le stampelle, che tuttora uso, a volte appesantivano i miei passi, proprio come la tua carrozzella nel terreno lascia il solco violento della forza che solo tu possiedi. Caro amico, Il tempo trascorso dall’ultima volta che ci siamo visti è talmente tanto che non mi ricordo più la tua età precisa. Ricordo che quant’eri innamorato di una ragazza, mi avevi scritto che il tuo cuore per lei batteva forte. Il vento era freddo fra i tuoi rami, forte e violento al suo rifiuto. Il tuo cuore è ancora spezzato?… quante volte mi è successo…! Forza! Te lo scrivo per ristorarti, darti sollievo, ma noi… siamo quelli che il mondo considera disabili. Questa è una tassa da pagare, la più crudele. È proprio in questo rifiuto che si tocca il fondo, sembra di marcire, ma poi… proprio come quel seme si riaffiora portando copiosi frutti, sarà il tempo a curarne le ferite… aspetta di maturare! Pensa che quell’amore che tu hai donato: puro e limpido… anche se rifiutato! Quella ragazza era degna del tuo amore? Te lo sei mai chiesto? Pensi che hai sbagliato ad amare? Ti dico proprio di no, dai sempre il massimo nel gioco dei sentimenti, solo così nell’amore donato rivelerai la tua uguaglianza d’uomo. Certo, quando amiamo siamo uguali… non temere. È proprio il timore, invece, che troppo spesso trancia le nostre forze, speranze. Ci sono passato prima di te fra le mille passioni e domande sui tanti perché, ma non avere fretta, il vento cesserà. Ho conosciuto anch’io l’indifferenza della gente in quelle ragazze che spesso mi dicevano: "Sei bello, ma sai…" molte volte la frase non era neppure terminata che il mio cuore si trovava nel vento della desolazione e tristezza più forte su una città della gente deserta e piena di sabbia. Verrà il tempo che il tuo albero sarà più alto e forte, allora solo, conoscerà la primavera… Sarai più grande. Valuterai che la bellezza e l’efficienza non costituiscono la forza essenziale della vita, come il mondo contemporaneo ci fa credere, proprio come tu vorresti essere oggi, ma sono solo i tuoi desideri che prendono forma imprigionandoti. È proprio lì il segreto, liberati da loro… vedrai che occorre avere la salute ma occorre amare innanzi tutto. Guarda quanti delitti commettono oggi le persone chiamate normali, tu sei diverso, ma proprio per questo più prezioso, unico. Nessuno non ha mai scritto che tutti debbono essere uguali. Prova a riflettere… accetta la tua condizione, con serenità e gioia. Vedrai fra qualche anno sarà la diversità degli altri a venirti incontro, quella che tu ora non vedi. A te, apriranno il loro cuore… tu li ascolterai Racconterai a tutti di com’è stato difficile anche per te sopravvivere, ma lo hai fatto nonostante tutto. Abbi fede e speranza. Queste virtù porteranno alti i tuoi rami, graffieranno l’azzurro del cielo e le foglie daranno, se pur gracili, ristoro e tu capirai che hai solo amato, di un amore donato, e tutti quei perché capirai Il Signore sarà la tua consolazione. Il sole risplenderà, allora, tu non sarai più diverso, vedrai la tua identità, cercherai l’amore vero ed egli ti risponderà perché ti avrà riconosciuto in tutta la tua verità. La scelta del cuore sarà il tuo motivo di vita, proprio come la nostra amicizia. A presto, amico
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Scrivimi! | |
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La bilancia della giustizia La pedofilia è commercio ed abuso di bambini innocenti! Non bastino le parole ad accusare questa vergogna dell'uomo di oggi che si spacciava moderno ed efficiente. Questi fatti accadono oggi, basti guardare la televisione! Non posso credere che ci siano uomini capaci di uccidere l'amore puro fatto di innocenza fanciullesca per i suoi piaceri sessuali! E che piaceri... se questi vanno a violare la gioia bellissima di un volto che sorride alla vita, come quella di un bimbo! Ci sono uomini che... non esistono ... e altri invece che amano veramente lottando contro falsità e sporche fornicazioni fino a che la bilancia della giustizia faccia il suo corso!
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Troppo in alto Non è mai salire troppo in alto, anche se il cuore ti dice di sì. Persino il cielo non è mai così lontano, se hai la forza di tentare di afferrarlo. Forse è solamente un volo cieco, ma la vita è fatta di momenti e se perdi la dolcezza di uno solo di quegli istanti, stai sicuro che non tornerà. E poi quelle lacrime sanno di sale come le tue. |
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Penso che… cosa meravigliosa è la vita (anche nei suoi aspetti più terribili). La mia anima è piena di gratitudine verso Dio, unico Creatore! Al principio di tutte le cose, Egli mi pensò e creò. La vita è segreto di se stessa, difficile da capire, muta sotto l’impulso ed ideali della gente per dar forma a quelle idee che da sempre mutano il nostro carattere ed i nostri giorni. L’insieme della sua diversità la rende unica ed irripetibile, come il soggetto che è chiamato a viverla, in qualunque stato e modo. L’orizzonte e… Nessuno e ne cosa mi potranno mai convincere che quella linea all’orizzonte così perfetta sia stata creta da mani d’uomo. Unisce il cielo al mare, così come i miei pensieri al grande infinito. Il mondo materiale grazie a lei si unisce a ciò che non finisce, lo dico ancora una volta. L’occhio dell’uomo guarda più in là, vuole trovare quell’infinito che sente, ma non riesce a possedere a nessun costo, se non ad assaggiarne appena nell’intimo della propria anima, quelle poche briciole negli attimi di personale silenzio. Certo, il nostro non parlare guardando la linea dell’orizzonte ci aiuterà a trovare gioia e speranza, anche se per ora siamo solo spettatori in un mare infinito. Navighiamo contro voglia e controcorrente. L’uomo sapiente guarda il cielo, si riconosce come suo figlio, crede che il sole non possa scomparire, anche se quelle nubi avanzano minacciose. Il sole c’è sempre, proprio là oltre all’orizzonte pronto a scaldarci con i suoi raggi ed a darci conforto e vita nonostante l’inverno.
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