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Palermo Medievale |
Come è noto, in periodo medievale a Palermo, Monreale ed in altri luoghi della Sicilia, l’arte si espresse in forme del tutto peculiari. Gli islamici avevano occupato l’isola per diversi secoli e fra i cristiani rimasti erano molto più numerosi quelli di rito greco che ubbidivano alla gerarchia di Costantinopoli. Conseguentemente quando arrivarono i normanni (che in effetti erano poco numerosi) poco cambiò relativamente a diversi aspetti culturali ed alla stessa quotidianità. Nell’architettura ad esempio le prime chiese furono costruite con cupole di tipo saraceno: esempi a Palermo sono le chiese di S. Giovanni degli Eremiti, di San Cataldo (attigua alla Martorana), di S. Giovanni dei Lebbrosi infine, esempio meno noto, la chiesa della Trinità a Castelvetrano. Nell’arte dei mosaicisti , diversi secoli dopo Ravenna, il riferimento importante era ancora Bisanzio ma anche in questo settore in alcuni particolari non mancarono gli influssi di maestranze islamiche. Nella sala di Ruggero a Palazzo dei Normanni (difficilmente visitabile) i soggetti non sono ovviamente religiosi come nelle chiese ma lo stile è praticamente persiano. Anche fra i mosaici della Cappella Palatina e di Monreale vi sono poi delle differenze. Relativamente alla quotidianità la testimonianza più importante viene invece dalla numismatica: conti e re normanni continuarono ad utilizzare, inizialmente con modestissime modifiche, i tipi monetari degli islamici (principalmente il tarì e la kharruba). Motivi principali di questa scelta furono il fatto che buona parte della popolazione era saracena e che le monete siciliane erano già da tempo molto apprezzate nel mondo dei commerci. Conseguentemente per diverso tempo le monete, pur sotto la sovranità di principi collegati alla cristianità della Normandia, furono coniate con scritte cufiche e magari con qualche riferimento a Maometto. Altre scelte dei sovrani e di altre autorità furono necessitate dalla situazione del tempo. Ad esempio l’abbazia ed il duomo di Monreale furono costruiti principalmente con l’obiettivo di cristianizzare i numerosi saraceni che vivevano in un enclave poco a sud di Palermo. Lo stesso papa, necessariamente sensibile al problema, istituì a Monreale uno specifico arcivescovado con poteri particolari nonostante sia molto evidente che Palermo e Monreale sono molto vicini. A presidiare Monreale furono principalmente chiamati i benedettini di Cava dei Tirreni (Salerno) dove all’inizio del secolo XI era stato fondata l’importante Badia della SS. Trinità. I monaci di Monreale qualche tempo dopo stabilirono un loro presidio anche a S. Martino delle Scale. Il chiostro dei benedettini di Monreale merita comunque una visita. Gli altri ordini religiosi arrivarono in tempi successivi sostituendo gradualmente i cristiani di rito greco che permanevano in Sicilia da molto più tempo. Insomma le diverse questioni religiose furono risolte con il tempo ed anche in base a questioni politiche ed all’andamento demografico. Dopo i normanni arrivarono anche lombardi ed altri italiani. Non mancarono ovviamente gravi contrasti fra le diverse popolazioni. I saraceni che non migrarono in Tunisia od Egitto si spinsero verso l’interno (Valle del Belice, Iato ecc.). Alla fine lo svevo Federico II ne mandò diversi a Lucera (in Puglia) ma i meno tolleranti arrivarono quando la dinastia sveva si era estinta e quella degli Altavilla era solo un ricordo. link consigliati: http://www.arte-argomenti.org/schede/sicilia/normanna.html http://www.storia-riferimenti.org/medioevo/sicilia/palermo.htm http://www.storia-riferimenti.org/medioevo/sicilia/monetesicilia.htm |