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Pagina preparata da Umberta Ortelli |
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" Vita...cos'è la vita."
Esiste una risposta a questa domanda? |
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Riflessione sulla magia chiamata Vita. La vita ci è maestra, genitrice, amica. E' lo spazio in cui disegniamo la nostra essenza e la coloriamo con le sfumature delle nostre emozioni. La vita è l'espressione della genialità sublime a cui diamo nomi diversi: Dio, Buddha, Maometto, Casualità. La vita è l'occasione più grande che abbiamo per imparare a conoscere l'oltre, nel quale rispecchiamo il noi. Romana Prostamo |
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Non
è così semplice definire la vita, ma il dizionario una definizione
deve pur darla. |
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Dipinto di Rassouli |
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Non
ci soffermiamo a porci domande, assorbiti dal nostro quotidiano,
dove prendono corpo tante vicende personali e di altri. |
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Un suggestivo esempio lo si legge nel racconto di Antoine de Saint - Exupèrie; " Il Piccolo Principe " . Questa fiaba racconta la storia di un piccolo principe proveniente da un pianeta lontano che va in giro per l'Universo ed incontra personaggi diversi che gli insegnano il senso della vita. Si incontra con la volpe e, nel colloquio c’è... |
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«Che cos’è un rito? – disse il piccolo principe. Anche questa è una
cosa da tempo dimenticata – disse la volpe. Un rito è quello che fa
un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora diversa dalle altre
ore.
Quanti hanno ragionato, scritto, declamato sulla vita: scienziati,
fisici, matematici, artisti, filosofi, scrittori , poeti. |
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Per gli antichi Greci era tessuto dalle PARCHE : |
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“Le
tre vecchie, raffigurate in questo dipinto del 1550 di Francesco
Salviati, sono le tre Parche, divinità della mitologia romana e
greca, per i greci erano le Moire, dalle quali dipendeva il destino
di ogni uomo. Le loro decisioni erano inappellabili, per questo non
venivano mai colpite dall’ira degli dei. Cosa si ricorda pensando all’infanzia: le favole. Hanno condotto il nascere della nostra fantasia con il sottofondo della dolce voce di una mamma, di una nonna che ci portavano nel magico mondo delle FATE |
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Il termine FATA deriva dal latino fatus. |
“
Le fate possono agire sul destino degli uomini, influenzandolo
negativamente o positivamente. |
" LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO " |
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La
fata potrebbe decidere di influenzare NEGATIVAMENTE la vita di un
bambino. |
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PLATONE |
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La Vita contemplativa e la Vita pratica e i loro rapporti
"
1. Due sono i tipi di vita, l'uno contemplativo, l'altro pratico: la
componente fondamentale della vita contemplativa risiede nella
conoscenza della verità, quella pratica nel fare quanto è indicato
dalla ragione. Degna di grande onore è certo la vita contemplativa,
conseguente ad essa, ma necessaria, la vita pratica: che sia così,
diverrà chiaro in seguito. |
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IL MOSE’ di Michelangelo. Roma : San Pietro In Vincoli |
Il Mose' dallo sguardo " terribile", tra le sorelle Lia e Rachele, che rappresentano la vita contemplativa, e la vita attiva. |
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PITAGORA |
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Pitagora: “ il destino è garante della legge e della misura.” |
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Così Diogene Laerzio ci parla della vita di Pitagora:
"
Pitagora era solito dire che la vita è simile ad una panegiria:
come infatti alcuni partecipano a questa per lottare, altri per
commerciare, altri ancora - e sono i migliori - per assistervi, così
nella vita, diceva, alcuni nascono schiavi della gloria e cacciatori
di guadagno, altri filosofi della verità. |
BENEDETTO CROCE |
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Dai “ TACCUINI “ marzo 1944 in “ Scritti e discorsi politici. Vo l I “ ... e su questo terreno, traballante a ogni passo, dobbiamo fare il meglio che possiamo per vivere degnamente, da uomini, pensando, operando, coltivando gli affetti gentili; e tenerci sempre pronti alle rinunzie senza per esse disanimarci » |
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Chi ci spiega cos'è la vita, mirabilmente con tanta dolcezza e religiosità se non il Poverello di Assisi. |
SAN FRANCESCO |
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IL CANTICO DELLE CREATURE |
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Altissimu, onnipotente bon Signore,
" Il
Cantico Delle Creature " è fra i testi più antichi della nostra
letteratura, scritto dal Santo, probabilmente due anni prima della
sua morte, anno 1226. |
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Ora un'immagine cara a molti, con parole ed insegnamenti per una buona vita, che commuovono. |
Papa Santo Giovanni XXIII° |
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“ SOLO PER OGGI “ |
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" Solo per oggi
cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi
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Dall'Occidente andiamo all'Oriente dove Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, nel 1989 Premio Nobel per la Pace, trasmette il suo pensiero sulla vita di oggi, puntando il dito sui tanti pericoli che possono deteriorarla. |
XIV° DALAI LAMA |
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"
Mentre il ventunesimo secolo è già iniziato, scopriamo che il mondo
è diventato più piccolo e che i popoli della terra formano quasi una
sola comunità. Ci uniscono i gravi problemi che abbiamo di fronte:
la sovrappopolazione, l'esaurimento delle risorse naturali e una
crisi ambientale che minaccia l'aria, l'acqua, gli alberi e il vasto
numero di meravigliose forme di vita che costituiscono il reale
fondamento dell'esistenza su questo piccolo pianeta che
condividiamo. Io credo che per affrontare queste sfide dei nostri
tempi, gli esseri umani debbano sviluppare un maggior senso di
responsabilità universale. Ognuno di noi deve imparare a lavorare
non solo per se stesso, per la propria famiglia o per il proprio
paese, ma per il beneficio di tutta l'umanità. La responsabilità
universale è la vera chiave della sopravvivenza umana. "
(
Dal Web ) |
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Martin Luther King |
“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.“ |
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Noi viviamo collegati a televisione, computer, cellulari, a tutte le comodità che abbiamo, siamo interessati ad ogni innovazione tecnologica, il nostro affanno è “ avere, possedere “. Dimentichiamo questa vita per cui aggiungo due immagini. |
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L’osserviamo, non c’è bisogno di tante parole, da qui capiamo che non abbiamo imparato a vivere come fratelli e, questo, è solo un piccolo e semplice esempio. |
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NELSON MANDELA |
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“ LA MEDITAZIONE “ |
La nostra paura più profonda |
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QUALCHE AFORISMA SULLA VITA |
Cesare Pavese: A che serve passare dei giorni se non si ricordano? |
Marcel Proust : A partire da una certa età, per amor proprio e per furberia, le cose che desideriamo di più sono quelle a cui fingiamo di non tenere. |
Nelson Mandela: Non c’è passione nel vivere in piccolo, nel progettare una vita che è inferiore alla vita che potresti vivere. |
Friedrich Nietzsche: Da quando ho imparato a camminare mi piace correre. |
Woody Allen: È assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita mentre la vita si ispira alla TV. |
ANTONIO LIGABUE |
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''Questa è la mia vita... tieniteli tu i consigli, io non l'ho capita.'' |
Frase di Luciano Ligabue sullo strano mistero della vita. Naif nella sua espressione anche poetica , traccia una linea semplice ed essenziale sul suo concetto dell’esistenza. |
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Non è l’uomo il centro della vita, è inserito in un CREATO complesso, nato dai quattro elementi : aria, acqua,terra e fuoco. |
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Dipinto di Rassouli |
Umberta Ortelli. |
" I QUATTRO ELEMENTI " |
Illimitata lontananza di tempo. Vortici di vento muovono un'aria ancor pura, racchiude elementi in embrione. Caos, irrompi come lava trascinante terra, acqua, fuoco.
Ordine, si stabilizza al centro di un universo dove ribollente inquieta terra beve fresca trasparente acqua. Fuoco arde con mobile fiamma che ondeggia stellando scintille.
Puro soffio dall'alto discende con armonia fonde ogni insieme, l'uno all'altro, per mistero mai svelato. Nel grande silenzio della creazione nasce la Vita.
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Universo, uomo, natura, sono anelli della grandiosa opera che è il
mistero della vita. |
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Josephine Wall |
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Il CIELO
Il cielo è l’immensità in cui ci si immerge quando il nostro animo si distacca dal confine che delimita il vivere e il pensare. E’ l’immenso, ogni oltre dimensione e tempo, che non conosciamo e con difficoltà concepiamo nel nostro umano limite. |
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Dipinto di Braida |
Come non ricordare,osservando il cielo : |
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GIACOMO LEOPARDI |
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“ L’ INFINITO “ |
«Sempre caro mi fu
quest'ermo colle, |
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IL MARE |
Seduta sulla prua della mia barca, ricordi di anni da tempo trascorsi, immersa e sospesa fra l’azzurro del cielo e quello più cupo,leggermente increspato,del mare, mi sento complice del connubio fra questi due elementi che si uniscono all’orizzonte lontano. Elementi che vibrano all’unisono : si rabbuia l’uno, s’incupisce l’altro, il primo fa tempesta, il secondo scatena tutta la sua forza con alte, paurose onde pronte ad inghiottire terra e uomini. La barca avanza silenziosa e veloce, con una rotta ben precisa. L’acqua batte dolcemente le sue fiancate con un fruscio che, stranamente, paragono a quello delle lunghe gonne di seta delle donne dell’ottocento. |
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Dipinto di Braida |
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George Byron da:
"Ondeggia Oceano" . “
...cosa mi piace del
mare? Mi piace l'assoluta semplicità. Ecco cosa mi piace. Quando sei in mare la tua mente è sgombra, libera da qualsiasi confusione, sei concentrato. Ad un tratto la luce diventa più nitida, i suoni sono più ricchi e tu sei invaso dalla profonda, potente presenza della vita... ...Il tempo non lascia traccia sulla tua fronte azzurra. Come ti ha visto l'alba della Creazione, così continui a essere mosso dal vento. E io ti ho amato, Oceano, e la gioia dei miei svaghi giovanili, era di farmi trasportare dalle onde come la tua schiuma; fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti, una vera delizia per me. E se il mare freddo faceva paura agli altri, a me dava gioia, perché ero come un figlio suo, e mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine, e giuravo sul suo nome, come ora... “ ( Dal Web ) |
Edward Bunker da :
"Come una bestia feroce". “
Spesso mi ritrovo ad
osservare gli umori cangianti del mare. Le acque sono quasi sempre
trasparenti come quelle di un acquario, e si allungano immobili come
nulla al mondo, quasi il mare stesso riposi nel sole. A volte un vento caldo lo risveglia, e le onde rotolano una sull'altra in una gara verso la costa, la schiuma bianca esplode come una risata mentre si fermano sulla spiaggia prima di ritrarsi. Di quando in quando, in inverno, giunge un vento freddo e il mare reagisce con rabbia, digrignando i denti candidi, contorcendosi, facendosi nero in volto e scaricando furiosi manrovesci sulla spiaggia.” ( Dal Web ) |
Giovanni Verga da : "I malavoglia". “...Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perché il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico...” ( Dal Web ) |
Cristoforo Colombo : “ ..la lingua non è sufficiente a dire e la mano a scrivere tutte le meraviglie del mare.. “ ( Dal Web ) |
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EMILY DICKINSON |
MARE |
Come se il mare aprendosi |
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FEDERICO GARCÌA LORCA |
CONCHIGLIA |
M'hanno portato una conchiglia. |
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LUCIANO SOMMA |
DOVE TI ERI CACCIATO |
Ti cercammo Il mare furioso Aggrediva Con l'alta marea Un po' tutto al passaggio Un'onda maligna Rubava alla spiaggia Non solo l'infanzia Ma anche i trastulli dei bimbi Sotto un apatico cielo Anche l'aria si fece di gelo Ti cercammo Ma dove diavolo ti eri cacciato Mio Dio? |
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Nella pittura ci conduce mirabilmente all’immagine del mare : |
SANDRO BOTTICELLI LA NASCITA DI VENERE ( 1483 / 85 ) |
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La meravigliosa dea Venere, nella sua pudica nudità, sorge, dalle onde marine, su una conchiglia. E’ sospinta, dal soffio di Zefiro, sulla riva dell’isola cara alla dea : Cipro. Il dipinto, con colori luminosi e linee delicate, esprime il concetto di amore come energia vitale verso la natura e la vita. |
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LA TERRA |
La buona terra, le verdi vallate, le dolci colline, le maestose
montagne, ecco il nostro pianeta. Armonia e dissonanza di profili,
colori, tutto permeato dall’odore intenso del suo humus. |
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Dipinto di Marinosci F. |
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Cesare Pavese |
da Gente spaesata |
Vedo solo colline e mi riempiono il cielo e la terra |
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Alessio Brandolini |
Lieto Colle |
E' come se fossi arrivato
È come se fossi inchiodato
Solido e impenetrabile
La promessa è lo stupore |
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Un forte richiamo alla terra, nell’arte, lo infonde Sandro Botticelli con il suo dipinto: “ LA PRIMAVERA “, titolo che non è stato dato dal sommo artista, ma è stato attribuito al Vasari in base alla descrizione fattane. |
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Tralascio tutte le implicazioni di carattere storico, politico,
filosofico dell’epoca. Osservo il dipinto nel suo insieme. |
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Il REGNO VEGETALE |
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Esiste un legame tra l’uomo ed il regno vegetale per corresponsione
dell’organismo umano a quello della pianta. |
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R. Battaglia, "La capanna incantata" : “ Tanti anni fa, la gente, prima di entrare nel bosco a cercare i funghi, si toglieva il cappello, si inginocchiava e recitava una preghiera. Oggi i boschi vengono deturpati dall'uomo, gli alberi intristiscono e muoiono prima del tempo. “ ( Dal Web ) |
A de La Tour Chambley : “ Quando si ama, la natura non è più un mistero. “ ( Dal Web ) |
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Eugenio Montale |
Meriggiare pallido e assorto |
Meriggiare pallido e assorto |
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Walt Witman |
(Leaves of grass) |
Io penso che una foglia d'erba non sia affatto |
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Franco Facchini |
Da: Poesie della terra |
Gli alberi sono così moderni |
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Dipinto di Antonine Prochazka |
R. Battaglia, "Un cuore pulito" : “ C'è un luogo dove la pace della natura filtra in noi come la luce del sole tra gli alberi. Dove i venti ci comunicano la loro forza e gli affanni si staccano da noi come foglie. Non è difficile arrivarci: basta guardarsi dentro e avere un cuore pulito. “ ( Dal Web ) |
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Gabriele D'annunzio |
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La pioggia nel pineto |
Taci. Su le soglie |
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E’ tra le più belle e romantiche poesie di D’Annunzio. Il poeta passeggia, con la donna amata , Ermione, in un bosco, nei pressi del litorale toscano. Cade la pioggia estiva, D’Annunzio invita Ermione ad ascoltare, in silenzio, la musica delle gocce che cadono sulle foglie degli alberi, scivolando, poi, come piccoli cristalli sul muschioso terreno. Inebriati dalla pioggia e dalla melodia della natura, si abbandonano al piacere delle sensazioni, si immergono nell’armonia del bosco tanto da penetrare, entrambi trasmutati in creature silvestri, nell’essenza degli alberi che li circondano. |
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Le Tre Grazie di Josephine Wall |
La Natura è femmina e, quindi, ama ornarsi sempre di colori, fiori, frutti, i suoi gioielli, ad ogni stagione. I primi ornamenti della donna, per essere più bella ed attraente, sono stati presi dalla natura. Quante donne, sin dai primordi, si sono agghindate con corolle di fiori variopinti o fatte di edera, ciliegie come orecchini, tralci di fiori fra i capelli e spighe dorate per intrecciarli. Illuminavano il viso, facevano risaltare le spalle e il dècolleté. La scelta era ardua, erano gioielli che si coglievano nei boschi, nei prati, dalla firma prestigiosa: Madre Natura. |
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Di Francesco Barzaghi, ( Milano 1839-1892 ). Esce dall’Accademia di Brera, allievo di Cacciatori, una delle sue prime sculture è : “ La Dea Dei Fiori “ presentata alla mostra di Parigi nel 1867. La figura ha linee morbide, da vergine i seni, da donna matura il ventre ornato,quasi pudicamente ma con malizia, da un tralcio di fiori. Sui capelli ha già una corolla di fiori, ma altra ne regge in alto come a voler scegliere. |
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Antonio Bottinelli (1827-1898 ) : a Genova, nella Galleria D’Arte Moderna, si ammira la sua: PRIMAVERA |
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Bellissima scultura in marmo bianco, permeata di una sensualità quasi indossata con provocante indifferenza. Piene e carnose le rose che nascondono la delicata rotondità del seno. Sui capelli una treccia di fiori simbolo dell’innocenza della giovane fanciulla. Avvincente contrasto artistico. |
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Immagine da “ Ginevra 2000 “ |
Pam Brown |
Crescono tra la desolazione. Nascondono le cicatrici della guerra. Offrono asilo al disperato. Portano speranza a chi è ferito o ammalato. Confortano i familiari del defunto. Esprimono il ricordo. Rallegrano i cortili delle città e i giardini dei paesi. Sfidano la macchina. Sono luce nel buio. Sono la promessa del rinnovamento. Sono la vita! |
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I Floralia o ludi florales, vennero istituiti per oracolo della Sibilla nel 238 a.C. (Plinio, Nat. Hist. XXVIII, 69). furono dedicati alla dea Flora, protettrice dei boccioli di fiori, perché garantissero una stagione feconda seguita da ottimi raccolti; inizialmente furono dimenticati, divennero annuali, in seguito, o a causa di alcuni anni di scarsi raccolti, attribuiti proprio al fatto di avere trascurato la festa che, dal 174, si celebra dal 28 Aprile al 3 Maggio. ( Dal Web ) |
Tante sono le leggende sui fiori che sono importanti per noi in quanto esprimiamo,attraverso un omaggio floreale, ciò che, spesse volte a parole è difficile dire, oppure lasciano un tangibile ricordo del nostro pensiero... Durerà quanto la vita di un fiore. |
Il Gelsomino |
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Una leggenda narra che i Gelsomini fossero una pianta di esclusiva proprietà della Famiglia dei Medici e venivano coltivati soltanto nei loro giardini. Un giovane giardiniere rubò una pianta e la regalò alla sua fidanzata, che la mise in terra e la accudì con tanto amore che essa crebbe e fece tanti fiori meravigliosi. I due fidanzati si sposarono e vissero felicemente, diffusero la coltivazione del fiore e l’usanza di regalarlo alle giovani spose come segno di buon augurio. ( Dal Web ) |
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Il Narciso. |
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La mitologia greca ci tramanda che Narciso era un giovane d’incantevole aspetto ma duro di cuore. Una ninfa, indispettita per essere stata respinta, decise di vendicarsi. Lo portò a specchiarsi in un lago, ed egli, vedendosi riflesso sull’acqua si innamorò perdutamente della sua immagine convinto che fosse quella di una ninfa bellissima. Quando l’acqua del lago si increspò, l’immagine di Narciso scomparve ed egli, convinto di aver perso la sua amata, si gettò nel lago disperato e annegò. Cupido trasformò il giovane in un fiore che chiamò Narciso, affinché tutti ricordassero le disgrazie cui porta la vanità e l’egoismo. ( Dal Web ) |
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La Rosa |
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Fotografia di Umberta Ortelli |
La rosa è considerata la regina di tutti i fiori. Ne esistono innumerevoli specie : rose antiche, rose inglesi, rose create con studiati incroci che portano nomi di personaggi illustri, omaggio a donne famose, rose dai più svariati colori e stupende sfumature. Per quanto bella ogni rosa,però,ha le sue spine...!! |
La rosa è il fiore della Madonna, ha anche un significato mistico. |
Nel linguaggio dei fiori una rosa rossa è sempre simbolo di amore: un bocciolo di rosa rosso vuol dire "Sei pura ed amorevole", la rosa rossa vuol dire “ Amore e passione “. Una rosa bianca dice "Sono degno di te"; una rosa gialla è un'accusa per un amore che sta affievolendosi ed una dichiarazione di gelosia. Ogni varietà di rosa trasmette un messaggio diverso. ( Dal Web ) |
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Giovanni Stanchi detto Dei Fiori ( 1608-1673 ) Natura morta : “ Rose in un paesaggio “ |
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Il REGNO ANIMALE |
Esiste una linea di demarcazione netta fra uomini e animali? |
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Pablo Neruda |
Ode al gatto |
Gli animali furono imperfetti lunghi di coda, plumbei di testa. Piano piano si misero in ordine. Divennero paesaggio, acquistarono nèi, grazia, volo. Il gatto, soltanto il gatto apparve completo e orgoglioso: nacque completamente rifinito, cammina solo e sa quello che vuole. |
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Gianni Rodari |
Il giornale dei gatti |
I gatti hanno un giornale
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Paola Durantini |
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Dedicata a Thomas |
Te guardo… addormito su quer letto tutto allungato… pari un agnolètto. Co’ l’occhi gialli, come gocce d’oro… tu resti zitto… senza ‘na parola. Attento, tu m’osservi si lavoro, si piagno, rido, oppuro si so sola…
“E sempre… lui davero me conzola!” E’ un amore che dura pe’ ‘na vita e puro quanno lei sarà finita... io nun te scorderò…’Sto bonifìcio tu me l’hai dato… e sei solo un micio! ( Da . “ Partecipiamo “ ) |
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Le rappresentazioni dei cani spaziano dalle scene di vita quotidiana all'incarnazione di personaggi simbolici ed allegorici, come Anubi e Cerbero diventati i traghettatori ed i custodi delle anime dei defunti nell'aldilà, figure di cani incarnano le classiche virtù della fedeltà e del coraggio, ma anche i vizi e le passioni umane. Sia nella cultura egiziana che in quella greco-romana spesso i cani, simbolo di estrema fedeltà, erano destinati a perire con i padroni oppure venivano sacrificati nei riti di fondazione delle città per propiziarne la prosperità e l'inattaccabilità, così che, spesso si trovano immagini di cani (in alternativa a leoni e grifoni) sulle mura di cinta delle cittadine, sulle porte di case e palazzi, all’entrata di templi e tombe. ( Dal Web ) |
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AXEL MUNTHE :"Il cane è un santo. È schietto e onesto di natura. Sa per istinto quando non è desiderato; se ne sta accucciato quasi immobile per ore, quando il suo re sta lavorando sodo. Ma quando il suo re è triste e preoccupato, allora si alza furtivamente e appoggia il muso sul suo grembo. <<Non angustiarti. Non preoccuparti se tutti ti abbandonano. Andiamo a fare una passeggiata e dimentichiamocene>>!" ( Dal Web ) |
ELIZABETH BARRET BROWNING da "Il mio Cane": "Dopo aver avuto il cuore affranto per ore, approfittai del primo momento di solitudine per piangere molto amaramente. All'improvviso, una testolina pelosa emerse da dietro il cuscino, premendosi contro la mia faccia, sfregando orecchie e tartufo contro di me con sensibile agitazione ed asciugando le lacrime a mano a mano che scendevano". ( Dal Web ) |
J.M. BARRIE: "Gli dico una ventina di volte che è meglio per lui non venire; annuncio con fermezza che non verrà con me. Allora lui crolla sul pavimento... e, con la testa tra le zampe anteriori, mi guarda attraverso le rosse palpebre che rendono i suoi occhi così tristi. Lo fa per un'ora intera, senza batter ciglio, perché sa che con l'andar del tempo mi disarmerà. Il mio cane sa pochissime cose, ma quel poco che sa, lo sa straordinariamente bene. Uno può sgattaiolare dal mio appartamento da un'uscita secondaria, e a volte io stesso mi allontano furtivamente, ma non posso fare a meno di voltarmi a guardare, ed eccolo lì con gli occhi che domandano imploranti: "È un comportamento degno di te?" "Accidenti", dico io, "preparati", o parole che sortiscono lo stesso effetto. “ (Dal Web) |
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LUCIANO SOMMA |
SU BIANCA E’ CADUTA LA NEVE |
Bianca sa che il padrone non torna Ma lo aspetta ugualmente L’ospedale è a due passi da lei Come il cibo Che non vuol mangiare Perchè la memoria sua è ferma Alla mano callosa ma buona Che le carezza la testa Ed ora che resta? A che serve il Natale (perchè sa, lo ha capito guardando un albero pieno di luci ch’è festa) se il suo amico più caro non c’è eppure lo cerca caparbia nel viso di ogni passante ma l’odore di chi amava tanto è ormai troppo lontano l’aria attorno si è fatta di gelo le si appannano gli occhi su Bianca è caduta la neve. |
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Molto forte è il senso di maternità negli animali. Le femmine sono gelosissime dei loro piccoli,oltre ad allevarli e proteggerli, insegnano loro i primi passi, aiutano a sviluppare tutte le capacità di apprendimento e cognitive per proseguire, poi, da soli, procurarsi il cibo, difendersi e difendere, cercare il branco a cui aggregarsi, non vivere isolati e prolificare. Hanno un’intelligenza intuitiva, mossa dall’istinto,ma dietro questo c’è un ragionamento che l’uomo avverte, con esattezza, quale sia, non lo saprà mai. Gli animali hanno una dignità e và rispettata. L’animale vecchio, stanco, giunto vicino alla sua fine si isola, non vuole farsi vedere, dare di sé uno spettacolo pietoso e triste, vuole lasciare il buon ricordo di se stesso ai suoi simili. Và a morire in solitudine non ribellandosi alla sua fine, al compimento del ciclo della sua vita. Forse l’uomo dovrebbe prendere esempio dalla dignità con cui gli animali invecchiano e accettano il loro destino. |
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ROBERTO ALLEGRI |
Protezione |
Ho
la protezione d’un cavallo.
Mi
cullo |
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Profonda e quasi sacra è l’amicizia fra gli animali. Due amici stanno sempre assieme, non si tradiscono, dividono il cibo, cacciano insieme, si aiutano nel difendersi. Nel loro linguaggio c’è lo scambio di comunicazione, intuiscono il reciproco pensiero quando,specialmente per catturare una preda, si muovono in perfetta sintonia. Vengono studiate le loro mosse, gli atteggiamenti, anche il modo di agitare la coda per capire e penetrare nel loro intimo, però è ben chiaro come sia saldo il sentimento che lega due amici. Amano,hanno momenti di commovente tenerezza, sono fedeli alla compagna,o compagno di vita. Quanti episodi esistono di animali che,perso il partner si intristiscono sino a morirne, esprimono il dolore urlando secondo il loro modo, nulla li può consolare. |
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Molto si scrive e si studia sulla vita di tutti gli animali, e degli
insetti, per capirla e osservarla di più. |
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ESOPO |
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Il leone e il toro |
“
Un leone da lungo tempo meditava di uccidere un forte
toro. Un giorno decise di riuscire nel suo intento con
l'astuzia. |
G.B.Shaw : “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui essa tratta gli animali.” |
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Gli animali sono natura,tutti hanno il diritto di vivere, avvertono,come noi, i disagi di una terra che invecchia, si trasforma, del clima che cambia. Sintetizzano caratteristiche che appartengono anche alla nostra esistenza istintuale. Sono esseri viventi completi, determinati, portatori del loro vissuto, come gli uomini si differenziano gli uni dagli altri. Hanno peculiari individualità, esigenze, abitudini, manifestazioni diverse appartenenti alle varie specie. Gli uomini non hanno,forse, svariate esigenze e abitudini legate al luogo dove nascono e vivono? Il tempo scandisce i suoi ritmi in ugual misura, sugli umani,sul mondo animale su quello vegetale. Sono ritmi biologici comuni a tutti, sono la vita e la natura è un tutt’uno con lei. Verso di lei si deve prendere coscienza e conoscenza. E’ solo la coscienza che rende l’uomo un essere superiore, facendogli distinguere il bene dal male , portando l’intelligenza oltre l’intuito, verso orizzonti molto,ma molto più ampi. “ Essere superiore “ certo,ma non dimentichi che il diritto alla vita,il diritto alla dignità, peculiare per ogni forma di esistenza, non appartiene solo a lui, ma a tutto ciò che è su questo pianeta. La Natura è, quindi, VITA. |
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Termina qui il mio breve, superficiale curiosare fra le quinte del
grande palcoscenico che è la vita. |
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PABLO NERUDA |
Ode alla vita |
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
Muore lentamente chi evita una passione,
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
Evitiamo la morte a piccole dosi, |
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Il grande Ugo Foscolo dice: “ La noia proviene o da debolissima coscienza dell'esistenza nostra, per cui non ci sentiamo capaci di agire; o da coscienza eccessiva, per cui vediamo di non poter agire quanto vorremmo.” |
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La vita dell’individuo è un cerchio ben definito, la sua delimitata esistenza personale si inserisce nell’universalità del concetto vita con il suo vero significato, la vita è al di sopra di noi e, quasi, ci osserva. Osserva questo mondo che pullula di viventi con i loro affanni, con la fretta di consumare giorni, pensano, amano. Si trascinano dietro un pesante zaino pieno di ricordi, la nostalgia di quanto poteva essere e non è stato, chiedendosi inutilmente il perché di questo o quell’altro evento, chiedendosi il senso del proprio andare. |
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Dipinto di Rassouli |
Emily Dickinson |
IL PASSATO |
E' una curiosa creatura il passato |
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In quest’epoca tecnologica l’uomo è attorniato da un’incombente cementificazione, distaccato sempre più, non solo dalla natura, ma dal suo IO profondo, dal suo inconscio dibattendosi in un appiattimento, mentale e sentimentale, assorbito dal consumismo, trascinato nell’incomunicabilità e nell’indifferenza dei molti estranei che lo attorniano. Tutto questo è mirabilmente raffigurato nel quadro della pittrice: |
ROSY MANTOVANI |
L’Io e l’ESSERE moderno |
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L’IO giace ignudo, rattrappito in terra, dimenticato, estraniato dalla vita, ucciso dalla noia, ma può sembrare in attesa di un risveglio. Ai suoi piedi la scena di un gioco violento di bimbi, in fondo il profilo di una città e del camino di una fabbrica che butta fumo verso un cielo grigio. Il progresso che, se mal indirizzato, distrugge l’intimo dell’uomo. |
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EUGENIO MONTALE |
Spesso il male di vivere ho incontrato |
"Spesso il male di vivere ho incontrato: |
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Il precedente dipinto contrasta con il bellissimo quadro del: |
GIORGIONE |
LE TRE ETA’ DELL'UOMO |
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Il
giovane assorto nei suoi pensieri riflette, forse sulla vita e su
quanto dovrà percorrere. L’arabo è l’uomo maturo, considera i suoi
problemi e il cammino che sta percorrendo da individuo che segue le
proprie decisioni, i propri pensieri, che costruisce la sua
esistenza arricchendosi di esperienze. Infine il vecchio, ha in mano
un foglio con segni astronomici, frutto di studi, di quanto ha
osservato nel suo passato, rappresenta l’età matura, prodiga di
insegnamenti. Il dipinto è dominato da uno squarcio, nella scena,
dove si vede un luminoso panorama che non è soffocato da limiti, ma
dà ampio respiro con un senso di quiete e serenità, la natura domina
con la sua vita. |
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La vita sconfigge la morte. Chi crede ha una sua spiegazione religiosa : “ L’Aldilà. “ La Vita Eterna. Chi non crede non può non pensare che, in ogni nostra cellula, vibra una forma di energia, la stessa energia che permea tutto ciò che esiste attorno all’uomo, a cui si unirà abbandonando il corpo materiale. Si trasformerà in nuova energia entrando a far parte di un nuovo ciclo fisico, o librandosi rapita dalla VITA che tutto trascina con sé, uomo e natura, verso uno spazio infinito e senza tempo. Si potrà, forse, allora sapere cosa è la VITA. |
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Dipinto di Josephin Wall |
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Mi piace terminare con un riferimento al mondo del cinema. |
Locandina del bellissimo film di BERNARDO BERTOLUCCI : “ IL TÈ NEL DESERTO “ |
Tratto
dall’omonimo romanzo di PAUL BOWLES pubblicato nel 2006. |
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Giovanna Li Volti Guzzardi |
L'INNO ALLA VITA |
È l’ora di aprire le finestre e inebriarsi di luce del giorno appena nato! I suoi vagiti svegliano la natura che sbadiglia ai freschi colori dell’alba. Inizia il concerto degli uccelli che si unisce ad altri suoni che ci accompagneranno festosi nei passi incerti del nostro quotidiano affanno, e la bellezza del creato, con la sua armonia, ci prende per mano e ci guida per i sentieri fioriti del nostro cammino nell’abbraccio di Dio. A volte, si presenta ai nostri occhi un bosco di spine e rovi e il vuoto di un precipizio, un senso di malinconia invade il nostro cuore e affranto nel silenzio del dolore il giorno muore!
Ma è l’ora di aprire le finestre e sentire i vagiti del giorno appena nato, cantare con gli uccelli l’inno alla vita e cullare il nuovo giorno con amore infinito! |
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Cristina Pia Sessa Sgueglia |
Embrione |
Non sai Se mai Nascerai. La vita Che ti si da’ È pura realtà Embrione Già vivi…respiri Ti muovi t’adiri Con chi spezzerà Una vita Che mai nascerà. |
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Cristina Pia Sessa Sgueglia |
Quando… e… se… la fede… |
Quando la fede… Vacilla dubbiosa Quando chi crede Ha rabbia dannosa. Quando vorresti Conferme da Dio Quando funesti Cominciano gl’ Io. Quando la vita che fai Temporeggia sferrante Quando più niente ti dai sei solo parola narrante. Se Dio raccogliesse il peccare E se gli uomini dessero luci Se scaldassero senza bruciare Quante cose non sarebbero indugi ! |
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Cristina Pia Sessa Sgueglia |
Symbolum |
Credo al creato D’un cielo stellato Credo alla vita A volte tradita Credo alla terra Che i cuori rinserra Credo all’amore Di nostro Signore Credo agli errori Umani terrori Credo temendo Al giorno tremendo Credo! |
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Libera Mastropaolo |
L'avventura della vita |
Ansie, paure, speranze, |
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Libera Mastropaolo |
L'onda della vita |
Come onda, |
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Libera Mastropaolo |
Il puzzle della vita |
I pezzi a ricomporre la mia vita |
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Luciano Somma |
MEMORIE D'ALBA |
Il mio ricordo gioca a rinverdire un ieri irripetibile col desiderio assurdo di tornare sulle betulle della prima infanzia anche se allora tuonavano cannoni ed i cipressi ne accoglievan morti ma è solo un attimo di volontà d'immenso poi nel voltare pagina trovo nuovi motivi per inedite immagini di altre riflessioni ora che non ho più memorie d'alba
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da MEMORIE D'ALBA OTMA EDIZIONI- MILANO Giugno 1999 |
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Luciano Somma |
FIGLI |
Non eravate ancora materia Eppure vi sentivo ondivaghi Venire su questa spiaggia Della mia vita Ad un breve intervallo V’incontrai Polposi frutti Della nostra carne Palpitanti Al ritmico pulsare d’un amore Ora Debbo alzarmi sulle punte Per baciarvi Miei piccoli giganti Che a vostra volta Avete generato E sento ancor più forte Il palpitare Al grido d’un miracolo La vita. |
Da IMMAGINI Casa Editrice Menna- Avellino Ottobre 2001 |
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Luciano Somma |
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E NON TI ACCORGI |
Onde di silenzi Nel grigio Di giorni di anni Si stendono a riva Là dove ogni granello di sabbia Pietrifica antichi dolori Che assorbe e l’inghiotte Nel tempo E non ti accorgi Di quello che sta scritto Nel libro della vita. La rondine Ha già costruito il suo nido Il tuo vicino è morto l’altro ieri Tuo padre non conobbe la TV Tu certo non vedrai il duemilacento Chiuso nel guscio Della tua conchiglia Quanto ti costa poco l’egoismo E non ti accorgi. |
Da MEMORIE D’ALBA OTMA EDIZIONI- MILANO GIUGNO 1999 |
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Luciano Somma |
POLVERE DI LUNA |
…e mi bastò vedere L’albero nudo Che in balia del vento Pareva un crocifisso tremolante Per capire La crudeltà del tempo Nell’autunno Il mio limite Umano Della vita Di fronte Ad una maschera di gelo Malinconia Del rosso d’un tramonto Negli occhi che guardavano Le stelle Come un sogno Interrotto all’improvviso Coperto Da una polvere di luna. |
Da L’ALBA DI DOMANI Ed.Noialtri- Pellegrino(Messina) Febbraio 2005 |
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Luciano Somma |
VITA |
Pensiero Nell’immenso arco Proteso Tra la terra e il cielo Vita! Breve Come l’attimo Che sfugge al tempo Lunga Come le rughe Del rimpianto Sublime Come una preghiera In chi ha fede. Eterna Come la speranza Nata Da un’ illusione! |
Da LA MIA RICCHEZZA Ed.degli Artisti- Napoli 1971 |
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Tiziana Mignosa |
La vita crea abbracci |
E’ in questo oscuro tempo nel suo perpetuo mutamento che saggiamo la materia brame e fitte da indossare.
La vita crea abbracci ma anche dolorosi strappi che smembrano il sentimento in quel che pare il vile allontanamento.
Perfino nella più mediocre delle simulazioni è un duro colpo che spacca in mille pezzi il cuore e anche se temporaneo smisurato è il cruccio che si prova.
Da nemica si traveste allora l’alleata e nell’incompreso mutamento ci addestra a setacciare il vero dal suo opposto.
Anche nel più infausto degli addii maestra è sempre l’esistenza perché chi si ama per davvero neanche dal miraggio con la falce potrà mai essere separato. |
08 2008 |
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Tiziana Mignosa |
La vita |
Stramba appare l’esistenza quando non l’osservi con gli occhi del sapere quando ti toglie tutto come fosse niente e poi te lo ritorna quando non l’aspetti.
Ma come il vento cambia umore al tempo così la vita alterna l’ammaestramento quando zuppa è la spugna della sconfitta e della bianca bandiera ne hai fatto il motto.
Di vellutata bambagia o d’aculeati pruni riesce sempre a sbalordire quando le mani s’ acconcano di piacere o d’assenza si cristallizzano nel vuoto.
Quando maliziosa si concede donando il gusto pieno del piacere o quando di sgambetto affossa il tuo sorriso inchiodando le lancette alla parete.
Diversa eppure sempre la stessa la vita che graffia o che accarezza ci forgia sempre alla bellezza. |
12 2008 |
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Alessandro Cancian |
La vita è cattiva |
La vita è cattiva quando vuole esserlo la vita è cattiva con chi ha deciso di esserlo
sono fiamme di rogo e dolore per molti quelle che avvampano all’alba della propria vita
è cielo di tormento e finto azzurro quello che si stende bugiardo sopra l’esistenza di troppi
è notte senza stelle d’inchiostro pesto quella che attende a volte troppo presto troppi cuori alla fine del loro martoriato cammino
solo una preghiera, - io che non riesco più a trovare più spazio di fiato da quel giorno e che troppo mediocre affermo che la vita è cattiva a volte, troppo spesso, come adesso:
che il buio della morte misericordioso vi abbia avvolto in un momento |
a Ciccio e Tore martiri di una vita cattiva |
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Mara Faggioli |
Panta rei |
Come il fremito fugace all’ombra del respiro mattutino tra le foglie dorate si disperde, così noi, metèore passeggere, in questa vita andiamo senza lasciar la scia. E tutto scorre, passa, poi finisce, sul filo teso di un battito di ciglia. |
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Alberto Liguoro |
L’ABISSO DELLA VITA |
Nei primi anni di vita Dandosi qui per scontato Che poi la vita continua E continua… e continua… Conosci qualcuno Poi conosci nuove persone Qualcuno già non c’è più Conosci sempre più Persone Alcune avresti voluto non conoscerle affatto Altre conoscerle molto di più Non offenderle, almenoMa poi Succede Qualcosa Poi succedono altre cose Cambiano, si mescolano, si confondono I valori e i disvalori Il piacere e il dispiacere, (poi) La scorza della vita È attaccata agli anni Come la pelle di un albero Alla sua anima Ma questo sarà Il senno di poi Nel mezzo del cammin di nostra vita Nel corpo vuotoGradualmente creatosi Tra la scorza e l’anima Dov’è il brulicare vorace Di tutte le rivelazioni e le deviazioni Le false verità e le vere menzogne Le consapevolezze e le dissoluzioni Della vita C’è un bilanciamento Tanti sono i vivi Tanti sono i morti Per i vivi Si va dal giubilo al tormento Dal cinismo alla misericordia Ed è speculare per i morti Altrettanto non vedere le persone Poi I morti sempre di più E conosci sempre meno persone Di quelle già conosciute Alcune sopravvivono Curiosamente ai tempi Stupore – sgomento – rimorsi - rimpianti Emozioni – illusioni - speranze Qualcuno ti odia o ti ama e tu ami O odi indifferentemente Quindi muoiono anch’esse Qui conosci sempre più morti Diminuiscono i vivi Succedono altre cose Di nuovo conosci qualcuno Qualche nuova persona Vedi Ma non la conosci Qualcuno Ti vede ma non ti conosce Nessuno più ormai Della vita La summa dei tormenti e dei sentimenti Delle gioie e delle tristezze Già quale è la summa? Poi concludi Che ne hai forse viste troppe Grande oltre misuraÈ il peso Dei vivi e dei morti Dei vicini e dei lontani Dei passati e dei futuri E c’è un grande silenzio Poi muori
E poi ……………… |
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Giulia Luigia Tatti |
Vita |
Un lungo muro basso, interrotto da una sequenza di portoni chiusi da cui nulla trapela, se non in quell' istante nel quale se ne intenda varcar la soglia. Canti giocosi e nenie per richiamare il sonno da madre che sostiene e ti rincuora, dolce il suo volto e trepida, la mano. Procedi tra speranze e sogni acerbi, tra provvisorie impalcature e certezze tremolanti, e pensi al mare: sai della sua esistenza, della forza impetuosa del suo incedere ondoso che percuote scogli e scafi. e il dubbio domani non ti fa paura, se poco dopo, bonaccia spumosa, accarezza lieve, e abbraccia, rena ambrata e la ravvolge. Edere abbarbicate sopra il muro, e ai piedi, ciuffi di violette profumate e roseti con spine a mille a mille. Passi senza eco, a volte, scrosci di risa, e dorsi di colli costeggiati, sferzate di pioggia obliqua, e sogni... scomposti, che nessun' alba ha rasserenato o dissolto. E poi, finisce il viaggio, tra storie stropicciate, conflitti mai risolti, e il sole, non è più che un flebile barlume. |
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Gianna Caiazzo |
Riflessi sull’acqua. |
La luna mi osserva dal cielo e i riflessi delle luci sull’acqua che tante volte mi hanno fatto immaginare il mare mi riportano nei miei sogni passati quando affacciata alla finestra respiravo l’aria di questa mia tristezza.
Gianna Caiazzo 1985 |
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MARIA VITTORIA MOROKOVSKI |
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DIALOGO CON LA VITA |
DOVREI IMBIANCARE LA CUCINA! MA CHE T’IMPORTA SE VUOI MORIRE? MI PIACEREBBE LASCIARE TUTTO IN ORDINE! CHE TI FREGA! CHI VUOI CHE SE NE ACCORGA? DOVREI LAVARE LE TENDE! MA SE NON STAI NEPPURE IN PIEDI! DOVREI ANCHE SPAZZARE IL GIARDINO! MA NON LO VEDRA’ NESSUNO! DOVREI TELEFONARE! MA A CHI VUOI TELEFONARE? NON TI ACCORGI CHE PUZZI DI CADAVERE! GIA’ PERCHE’ NON MI CHIAMA PIU’ NESSUNO? SOLO IERI AVEVO TANTA GENTE CHE IN UN MODO O NELL’ALTRO MI PARLAVA! ORA PUZZI DI CADAVERE TE L’HO DETTO! PRIMA SPERAVANO CE LA FACESSI? SI’, FORSE, PRIMA PENSAVANO CE L’AVRESTI FATTA! COS’E’ CAMBIATO? HANNO CAPITO CHE NON CE LA FARAI! MA DIRANNO CHE SONO DEPRESSA! MA SONO LE LORO REAZIONI CHE MI DEPRIMONO! MA LORO HANNO CAPITO PRIMA DI TE, SEI TU CHE NON CAPISCI O NON VUOI CAPIRE, CIAO IO ME NE VADO! ASPETTA! ANCORA UNA PAROLA! E TU NON TROVARE SCUSE, IMBIANCHERA’ QUALCUN ALTRO, TU NON BARARE, HAI PERSO E SAI BENE CHE LA GENTE NON AMA I PERDENTI! AD UNO AD UNO SE NE SONO ANDATI TUTTI, ORA STANNO FUGGENDO, UNO HA DETTO DI STAR MALE, L’ALTRO HA TANTO DA FARE, UN ALTRO DICE CHE SONO TUE FANTASIE, MA NON TI RACCONTA PIU’ NIENTE, TI AVEVANO DETTO DI DARTI UNA MOSSA, TE LA SEI DATA, MA NON E’ BASTATA! MA IO VORREI STARE CON TE, NON HO VOGLIA DI MORIRE! POVERA ILLUSA, SEI GIA’ MORTA PER TUTTI, QUANDO MORIRAI DAVVERO NON SE NE ACCORGERA’ NESSUNO E, SOPRATTUTTO NON GLIENE FREGHERA’NIENTE A NESSUNO, TU QUESTO LO HAI CAPITO, TE LO FANNO CAPIRE IN TUTTI I MODI, PERCHE’ TI OSTINI A SPOLVERARE? SEI GIA’ COPERTA DI POLVERE! MA HO PAURA MI FACCIA MALE! CREDI FORSE FACCIA PIU’ MALE DI COME TI SENTI ORA? NON SO! NON VEDI CHE SI FA VIVO QUALCUNO SOLO SE DICI CHE LO VUOI FARE? SI FORSE LO DICO PERCHE’ VORREI SPERARE! TU PROVA A NON DIRLO! E SENTIRAI L’ODORE DELLA MORTE, IL SILENZIO DELLA MORTE, LA SOLITUDINE DELLA MORTE! SEI GIA’ MORTA PER TUTTI E TI OSTINI A VIVERE! E SE VINCESSI? TORNEREBBERO TUTTI, MA TI ODIEREBBERO PERCHE’ HAI VINTO! MA NON HO VINTO! ALLORA SE NE FREGANO, TE L’HO GIA’ DETTO! CIAO, IO HO ALTRO DA FARE, TU SE VUOI CONTINUA PURE A SPOLVERARE! MA ALLORA PERCHE’ OGNI TANTO BUSSI? MA VA SCHERZAVO! |
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MARIA VITTORIA MOROKOVSKI |
Ce la farai |
Mi ripeto senza sosta in un misto di preghiera e autosuggestione profana Ripeto senza sosta Padre Nostri e Ave Marie improvvisati a queste poche parole Ce la farai A vivere? A riconquistare il rispetto degli altri? A dare un senso alla tua esistenza? Ce la farai a fare cosa? Non sei riuscita a farti amare da tuo padre, non ha voluto neppure conoscerti… Tua madre , forse ti ha amata, certo non ti ha capita e tu non lei hai dato ciò che si aspettava da te Le hai dedicato la vita, ma non è bastata a renderla felice, né a farti amare come avresti voluto tu E’ morta nell’equivoco, senza benedirti, forse odiandoti L’Amore? Forse credevi di non meritarlo Ti legavi a persone che speravi ti sarebbero state grate di ciò che davi loro L’Amore te lo volevi conquistare, non ritenevi ti spettasse di diritto Così hai collezionato legami sbagliati Nessuno ti ha amata per quello che eri, né per quello che tentavi di dare Il destino non ti ha offerto incontri miracolosi Intese spontanee Attrazioni fatali Solo amori sofferti, unilaterali forse, certo non costruttivi, anche se stupendi Nel momento dell’illusione, del desiderio e della fantasia Progetti a due mancati, attese interminabili, speranze disattese, illusioni pervicaci, convinzioni sbagliate Ossessioni, tormenti, delusioni non riconosciute come tali, sconfitte innumerevoli senza la capacità di arrendersi Neppure l’evidenza mi bastava, non i consigli degli amici, non il dolore provato Avevi diritto ad essere amata Avevi diritto ad un momento di gioia vera Ma i tuoi diritti sono stati calpestati Volevi essere amata per quello che eri, non per quello che avevi Forse per questo il destino ti ha offerto la possibilità di non avere nulla e stare a guardare Per vedere se qualcuno ti avrebbe amata anche così Nuda, sola, non più sana , né bella Cercavi amore, hai trovato solitudine, indifferenza, sarcasmo,disprezzo, ma tu ti ostini ad aspettare Sai bene che l’Amore non ti conosce e ha sempre evitato d’incontrarti, volutamente o no non ti è dato sapere Ce la farò A fare cosa? Sei sola, nuda, brutta, malata e ti senti bella dentro Ma non farmi ridere, ti senti pulita, mentre l’odore della miseria ti si sta appiccicando addosso Ti senti fortunata, perché non hai fatto del male, mentre l’odio degli uomini e forse anche quello degli dei, ti si sta scagliando contro Ti senti fortunata per le emozioni, per le sensazioni che provi, ma non ti è permesso condividerle Quando piangi di gratitudine per una parola buona, la stessa ti viene negata, forse per sempre. Ce la farò, ripete la mia mente Cela farò, ripete il mio cuore A fare cosa? Forse a farmi amare da Dio, l’unico in cui forse non ho mai creduto davvero, l’unico che non ho saputo amare né capire Lo imploro di permettermi di morire con dignità Dopo aver saldato i debiti terreni e portare in cielo i crediti d’amore Ho debiti di denaro, forse debiti d’umiltà, presunzione pagata a caro prezzo, ma certo, vanto crediti d’amore I miei errori, le mie prevaricazioni, i miei capricci, erano tutti, sempre e solo, richieste d’amore Un annuncio, cui pochi hanno risposto Forse non ho capito, forse non hanno saputo spiegarsi, certo se ne sono andati troppo presto Prima che potessi intendere il loro amore, se mai c’è stato Ce la farò, devo farcela A fare cosa? A farmi credere? Difficile, contro pregiudizi e autoconvinzioni, la lotta è impari A pagare i debiti pecuniari? Difficile anche questo, ma possibile, con un pizzico di aiuto del destino, un lavoro e qualche sacrificio, potrei farcela, ma anche questo è nelle mani di Dio A trovare pace? Forse, pagati i debiti materiali, rassegnata alla solitudine e al non amore umano Forse potrei continuare a vivere, paga dell’amore animale di spiriti amici e del perdono divino Che imploro per peccati sconosciuti, forse commessi, inconsapevole marionetta della vita. |
Qualche commento al problema della vita |
Ho letto le diverse riflessioni... |
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Ho visto la pagina che mi hai segnalato e debbo dire che m'è piaciuta davvero tantissimo sia per i contenuti che per le immagini scelte. Devo riconoscere che è un bel lavoro e che si vede che Umberta l'ha fatto con competenza, gusto, nonché col cuore ....ingrediente che , di certo, non guasta mai! Sono veramente grata a Partecipiamo per avermi invitata a partecipare a questa bellissima iniziativa. Un caro saluto, tiziana |
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Mi complimento con Umberta Ortelli per la notevole ricerca effettuata e per l'armonia che è riuscita a creare in questo complesso lavoro facendone dono a tutti. Mi permetto di allegare una poesia come modesto contributo. Cordialmente Mara |
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Il lavoro VITA di Umberta Ortelli, qualificato e qualificante, con le sue stupende immagini, le ottime selezioni è veramente un fiore all'occhiello per PARTECIPIAMO, sito che già solitamente pubblica rubriche e quant'altro possa essere di pubblica utilità ed interesse. Questo mio favorevole commento certamente non è scaturito dalla presenza anche di miei lavori, in altri siti infatti mi è capitato d'imbattermi in miei lavori non sempre posizionati come avrei desiderato, un pò per incompetenza degli estensori un pò purtroppo per superficialità. Un plauso dunque senza riserve per l'opera omnia ed un invito, nel tempo, alla pubblicazione di altri lavori che sono convinto avranno sempre il pregio della competenza e professionalità. Luciano Somma |
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Gentile signora Umberta, mi chiamo Gianna e recentemente mi è stato concesso l'onore di una pagina dedicata alle mie poesie in lingua napoletana su "partecipiamo.it" Voglio farLe i miei complimenti per le Sue poesie, ricche di fascino e sensibilità e per la pagina dedicata alla vita che ha realizzato su questo stesso sito. Gianna Caiazzo |
Desidero prendere questa opportunita per porgere i miei complimenti e congratulazione ad Umberta Ortelli per il suo impegno e dedicazione nella creazione di questa pagina web. Mi ha fatto immenso piacere avere la possibilita` di leggere e visualizzare questo capolavoro che lei ha realizzato. Complimente per il sito Partecipiamo e al bravissimo "Webmaster"
Santino Gattuso. Tracy Mortillaro |
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" Ho
letto la pagina di Umberta Ortelli, molto interessante e bella per
cui lascio un mio commento. La Vita è come un mosaico fatto di
colori, eventi,sensazioni, emozioni, dolori e gioie, é semplicemente
: VITA. |
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" Le immagini e le citazioni in corsivo di questa pagina sono prese dal web. " |
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